INCONTRI ANNO 2024
INCONTRO 52 - KAFKA SULLA SPIAGGIA di Haruki Murakami
CITAZIONI
NOTE BIOGRAFICHE
Haruki Murakami, scrittore giapponese, nato a Kyoto il 12 gennaio 1949. Considerato uno dei migliori rappresentanti della nuova generazione di scrittori emersa agli inizi degli anni Ottanta, Murakami ha acquistato notorietà internazionale con romanzi quali Sotto il segno della pecora, 1992, Tokyo blues, 1993, e Dance, dance, dance, 1998.
Nel 1992 ha confermato il suo successo in Giappone con il romanzo A sud della frontiera, a ovest del sole, una sorta di horror story di ambientazione urbana. Sono seguiti L'uccello che girava le viti del Mondo, 1999, lunga storia dai toni surreali divisa in tre parti; la raccolta di racconti del 1997, Il fantasma di Lexington; nel 1997 scrive , Underground, una serie di interviste alle vittime degli attentati con il gas sarin avvenuti nella metropolitana di Tokyo nel 1994.
Nei suoi romanzi, caratterizzati da un taglio di tipo cinematografico e da una grande cura per i dettagli, Murakami mescola con intelligenza e mestiere avventura e fantasia, cinismo e note sentimentali, qualificandosi come uno degli scrittori più facilmente assimilabili in Occidente, specchio di un'integrazione, accettata senza problemi, della cultura americana (quella dei fast food, ma anche della musica jazz, pop, rock) nella vita quotidiana giapponese.
RESOCONTO DELL'INCONTRO
INCONTRO 51 - MADAME BOVARY di Gustave Flaubert
CITAZIONI
NOTE BIOGRAFICHE
Romanziere (Rouen 1821 - Croisset 1880).
Figlio dell'illustre chirurgo Achille-Cléophas, compì gli studî
secondarî a Rouen, quindi fu indirizzato dalla famiglia agli studî giuridici e
inviato a Parigi; ma egli riconobbe presto la sua vocazione letteraria.
Sin dagli anni del liceo aveva redatto da solo un piccolo giornale
scolastico, Le Colibri, pubblicandovi scritti in cui possono già
scoprirsi alcuni tratti del futuro romanziere e artista; leggeva gli scrittori
romantici, Chateaubriand, Byron, Hugo; si era iniziato al culto di Goethe;
aveva scritto pagine di qualche valore.
Nel febbraio del 1843 cominciò una prima Éducation sentimentale (terminata nel 1845), per concretare, nelle forme ampie
e obiettive di un romanzo alla Balzac, le sue prime conclusioni sulla
vita: lo sfiorire dei sogni giovanili al contatto col reale.
Nel gennaio 1844 un gravissimo male nervoso troncò i suoi studî:
cominciò allora una esistenza solitaria tutta dedita all'arte. Nel 1846 si stabilì a Croisset, in una sua
proprietà isolata nelle vicinanze di Rouen. Quivi trascorse, si può dire, tutta
la vita, povera di avvenimenti, e qui andò acquistando sempre più netta
coscienza della propria missione letteraria: completare e purificare la rivoluzione romantica, liberando dalle tare deformanti
(autobiografismo, disordine passionale, asservimento a interessi
extra-artistici) il suo ideale di verità e di bellezza.
Fu il primo in Francia a giungere al concetto di stile inteso come creazione estetica pura. Con quale intensità abbia vissuto il
problema teorico dell'arte appare dalla sua Correspondance (specie dalle lettere a L. Colet e a G.
Sand).
Fanatico, fino all'assurdo, della
propria dottrina, egli vuole che le sue opere ne siano l'applicazione sempre
più rigorosa: per evitare la "personalità" egli comprime il lirismo;
per non sottostare come artista alle sue passioni di uomo si rifugia
nell'ironia:maschera ingenua che non nasconde a nessuno il suo
vero pensiero e che mette come una stonatura nella lirica purità delle sue
fedi.
Con l'aumentare degli anni si ha
un'attenzione sempre maggiore ai problemi contemporanei e un più vivo contrasto
(artisticamente funesto) tra la sua coscienza di uomo moderno e la sua dottrina
intransigente di un'arte impersonale, impassibile, inattuale, fine a sé stessa.
Il primo grande lavoro, dopo la crisi giovanile, fu la Tentation de Saint Antoine (1ª red., terminata nel 1849, pubbl. postuma nel 1910),
magnifica espansione lirica, prima obiettivazione del turbinoso romanticismo
che ingombrava il suo animo.
Madame Bovary (pubblicata dapprima a puntate sulla Revue de Paris, nel 1856, poi in volume, aprile 1857) riprende il tema della prima Éducation sentimentale: l'urto dei sogni romantici con la realtà quotidiana. Imbrigliata la fantasia col legarla a una storia reale e a un ambiente preciso, dove riesce a inserire nella verità umana il poema del disinganno che l'ossessionava fin dall'infanzia.
Riesce a dominare il suo sogno abbassandolo, incarnandolo in una eroina
troppo impari alla propria chimera; ma la pietà e l'ironia restano mirabilmente
congiunte.
Il successo della Bovary (anche per lo scandalo e il processo che
suscitò) lo incoraggiò ad altri tentativi, Salammbô (1862) e l'Éducation sentimentale (1869) segnano la piena maturità del suo
genio; bisogna, per comprenderle, non separarle.
Salammbô è la vita come egli la sogna: incendio pittoresco di
passioni grandi e inflessibili, libero spiegarsi degl'istinti nella gran festa del mondo, unità di tutto l'essere verso uno
scopo degno: vita che solo l'antichità ha realizzato.
L'Éducation sentimentale è l'umanità moderna: naufragio di piccole volontà dietro scopi meschini, indifferenza od
ostilità alla libera bellezza delle forme e degl'istinti. Uguale per i due
libri è l'illusione di raggiungere l'impersonalità mercé la più meticolosa
documentazione. Ma per quanto mirabile sia stato nei particolari lo sforzo del
ricostruttore, in tutte e due le opere l'obiettività della visione storica
resta illusoria: è troppo brutale e spasmodica l'antichità (e come soffocata
dall'erudizione dell'artista), com'è troppo insignificante la vita moderna.
RESOCONTO DELL'INCONTRO
INCONTRO 50 - SENI E UOVA di di Mieko Kawakami
VIDEO DELL'INCONTRO
CITAZIONI
"La sera incombeva dietro la tenda chiusa, che a poco a poco aveva assunto tonalità scure. Di colpo mi sono affiorati alla mente pensieri foschi: quante altre volte, d'ora in poi, osserverò questo blu notte arrivare alla mia finestra a questa stessa ora della sera? Cosa significa realmente vivere e morire da soli? Forse è come continuare a stare sempre e soltanto in un unico posto, qualunque cosa si veda e si faccia, dovunque si vada".p. 271
NOTE BIOGRAFICHE
Kawakami Mieko; Osaka, 29 agosto 1976) è una scrittrice e poetessa giapponese.
Nata nel 1976 a Osaka[1], vive e lavora a Tokyo[2] con il
marito, lo scrittore Kazushige
Abe.
Dopo aver
lavorato come hostess di bar e commessa di libreria, prima di dedicarsi alla
scrittura è stata cantante J-pop con
all'attivo tre album.
Blogger molto
seguita in Giappone[6], dopo una
raccolta di poesie e una novella, ha raggiunto la popolarità nel 2008 con Seni
e uova venduto in 250000 copie e vincitore del Premio Akutagawa.
Nell'agosto 2020 il romanzo breve Seni e uova viene
pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o, notevolmente ampliato dall'autrice
rispetto alla prima versione.
Molto
apprezzata dallo scrittore Haruki Murakami, nel 2013
è stata insignita del Premio Tanizaki per
la raccolta di racconti Ai no yume to ka.
RESOCONTO DELL'INCONTRO
INCONTRO 49 - ALL'OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE di Marcel Proust
CITAZIONI
NOTE BIOGRAFICHE
Marcel Proust (Parigi 1871 - ivi 1922).
Figlio di Adrien, professore universitario di medicina, e di Jeanne Weil, di ricca famiglia ebrea, donna sensibile e colta alla quale restò morbosamente legato, all'età di nove anni cominciò a soffrire d'asma, malattia che lo tormentò tutta la vita.
Frequentò il liceo Condorcet di Parigi, dove strinse le prime amicizie importanti e collaborò al periodico studentesco Revue lilas; s'iscrisse poi alla facoltà di diritto, seguendo contemporaneamente corsi alla Scuola di scienze politiche e alla Sorbona, dove fu allievo di H. Bergson.
Collaborò a Le Banquet, la rivista fondata da un gruppo di amici del Condorcet, alla Revue blanche e ad altri periodici e quotidiani tra cui Le Gaulois, e, dal 1903, a Le Figaro.
Dal 1914 uscirono sulla Nouvelle revue française ampî estratti delle sue opere.
Fin dagli anni liceali frequentò assiduamente i salotti dell'alta borghesia e dell'aristocrazia parigina, di cui avrebbe poi stigmatizzato lo snobismo, e nell'affaire Dreyfus si schierò in favore della tesi innocentista.
Dopo la morte del padre (1903) e soprattutto della madre (1905) si dedicò interamente alla stesura della sua opera, in un progressivo isolamento che lo portò a tappezzare di sughero la sua stanza nell'appartamento di boulevard Hausmann dove si trasferì nel 1906, assistito negli ultimi anni dall'autista Alfredo Agostinelli e, dopo la morte di questo, dalla fedele governante Céleste Albaret.
L'unico, immenso romanzo che scrisse, dopo varî tentativi, a partire dal 1909 fino all'anno della morte, s'intitola À la recherche du temps perdu e consta di sette parti intimamente legate: la prima, Du côté de chez Swann, uscì nel 1913 a spese dell'autore da Grasset, dopo che il parere negativo di A. Gide ne impedì la pubblicazione presso Gallimard; seguirono (questa volta da Gallimard) À l'ombre des jeunes filles en fleur, che ottenne il premio Goncourt, Le côté de Guermantes, Sodome et Gomorrhe.
Postume apparvero le ultime tre parti: La prisonnière , Albertine disparue e Le temps retrouvé.
Fondata su un impianto autobiografico, l'opera, la cui struttura ciclica richiama quella della Comédie humaine di Balzac e della Tetralogia di Wagner, è un grandioso affresco della società francese all'inizio del secolo, del suo linguaggio, delle sue passioni e delle sue leggi; allo stesso tempo è la storia di una vocazione artistica che si realizza dopo una lunga esperienza di tempo "perduto", tempo che nell'arte è possibile ritrovare, cioè rivivere nella sua verità.
In contrasto con il canone dell'oggettività del realismo, la narrazione, dietro la quale è percepibile la lezione di Chateaubriand, di Nerval, di Baudelaire ma anche l'influsso degli studî della psicologia del tempo sulle "intermittenze" della memoria, si dispiega attraverso il punto di vista soggettivo di un narratore protagonista, a partire da un evento fortuito: un sapore "ritrovato" nel gustare una madeleine risveglia la memoria facendo inaspettatamente riaffiorare alla coscienza tutto un mondo dimenticato.
Il racconto, che adotta la forma del monologo interiore e si sviluppa attraverso frasi lunghe, ricche di subordinate, ruota intorno a diversi poli ideologici: si va dalla critica ad ogni mito, amoroso o mondano, che tende a cristallizzarsi in idolo, alla prefigurazione di un bello in sé, a un discorso sull'omosessualità che fornisce lo spunto a una più vasta meditazione sulla condizione di vittima e di carnefice in cui precipita chiunque contragga un rapporto affettivo. Intrisa di un senso drammatico dell'esistenza, ma sorretta da un'ironia che diviene fervido umore narrativo, la Recherche trascende il clima decadente, che pure la sostanzia, per collocarsi agli apici dell'esperienza letteraria del ventesimo secolo. Il momento irrazionale (la memoria involontaria che nel contatto fra due sensazioni, l'una presente, l'altra passata, scopre la loro essenza comune e fa ritrovare il tempo perduto) è solo la prima tappa nel cammino verso l'arte, che si raggiunge nel completo dispendio esistenziale, di ragione oltre che di forze inconscie, poiché solo la ragione sa stabilire i nessi, creando un discorso narrativo.
RESOCONTO DELL'INCONTRO
Stasera Francesco Garbelli ci ha parlato del secondo volume All'ombra della fanciulle in fiore di Marcel Proust.
Il volume entra nell'opera della Recherche che è stato un grande laboratorio che l'autore ha rivisto ossessivamente fino a poco prima di morire.
Tra il primo e il secondo volume trascorrono 6 anni e in mezzo si verifica la Prima Guerra Mondiale.
Il primo volume è stato tagliato per questioni editoriali, era infatti stato giudicato troppo voluminoso cioè doveva comprendere anche tutta la prima parte del secondo.
Quindi possiamo dire che l'opera si flette ad altre esigenze e prende una forma diversa strada facendo, originariamente dovevano essre solo tre volumi.
Alfred Agostinelli è lo chaffeur che assume un ruolo rilevante nella vita di Proust e che nell'opera assume le fattezze e le caratteristiche del personaggio di Albertine, anche le fattezze delle fanciulle l'autore le ha pensate per uomini e poi successivamente sono state trsposte al femminile.
proust non scrive per un'abilità spontanea ma utilizza un coecervo di stili del panorama degli scrittori a lui contemporanei.
INCONTRO 48 - L'IDENTITA' di Milan Kundera
CITAZIONI
NOTE BIOGRAFICHE
Milan Kundera
- 1º aprile 1929 – Parigi, 11 luglio 2023, 94 anni e una produzione letteraria eccezionale, che
raccontava con una satira pungente e una profondità inusuale il mondo che lo
circondava e in cui per lungo tempo aveva abitato.
Nato a Brno, in Repubblica Ceca, appassionato
e studioso di musica, frequentò corsi di letteratura e di cinema,
diventò addirittura docente alla scuola FAMU per occuparsi di film e
cinematografia.
Milan Kundera fu anche
espulso, da lì, per la sua vicinanza al Partito Comunista e le sue idee, ma poi
ci si ricredette e venne riammesso:
rispettato e ammirato, divenne punto di riferimento per colleghi e amici per
la sua capacità di leggere e parlare del mondo.
Cominciò scrivendo poesie,
poi testi teatrali, poi il successo con i primi racconti, quelli contenuti e
raccolti oggi in Amori ridicoli (la sua
produzione è pubblicata in Italia da Adelphi).
Preferì
trasferirsi in Francia nel
1974, in piena Primavera di Praga,
per avere più libertà di espressione e movimento: lì insegnò a Rennes, e quando
pubblicò Il libro del riso e dell'oblio nel 1979 gli
fu tolta la cittadinanza cecoslovacca. Ottenne poi quella francese e lì rimase
fino alla sua morte.
Poi, nel 1984, il capolavoro che lo consacrò all’olimpo
dei grandi scrittori del Novecento. Con L'insostenibile leggerezza dell'essere Kundera fu capace di raccontare la vita degli intellettuali e degli scrittori
cecoslovacchi nel periodo tra la Primavera di Praga e l’invasione a seguito del
Patto di Varsavia (grossomodo gli anni intorno al 1968). La narrazione si
concentra sulle vite di Tomáš e
Tereza, lui un chirurgo che ha perso il lavoro a seguito
di un articolo frainteso, lei una fotografa. Attorno a loro, Sabina e Franz, a
comporre quel Quartetto di Kundera che
si è impresso nell’immaginario di generazioni.
Nonostante la
caduta del comunismo, L’insostenibile leggerezza
dell’essere aspettò 17
anni prima di essere pubblicato in Repubblica Ceca, e soltanto nel 2006
Kundera concesse i diritti per l’edizione in lingua della
sua opera.
RESOCONTO DELL'INCONTRO
Il romanzo ruota attorno a un equivoco messo in atto a partire da un’affermazione fatta da Chantal, la protagonista femminile: «Gli uomini non si voltano più a guardarmi». Jean-Marc, il suo compagno, dapprima offeso dal fatto che la propria donna soffra per la mancanza degli sguardi altrui, decide di inviarle delle lettere fingendosi un suo segreto ammiratore. Ciò che ne scaturisce è un vortice di smarrimenti ancora più acuti: Chantal cambia atteggiamento, è schiva, non racconta ciò che sta accadendo; Jean-Marc ripercorre un itinerario di memorie legate alla definizione di identità. Un’anticipazione circa ciò che si prova nell’impossibilità di riconoscere chi si ama lo aveva avuto nel momento in cui, osservando una donna da lontano, si era convinto si trattasse di Chantal; ma quello che sembrava uno chignon, altro non era che un foulard annodato intorno alla testa di una donna «beffardamente diversa». Allora quell’essere che lui considera «impareggiabile» è solo una figura idealizzata e apparentemente unica? Ogni essere umano ha in sé molteplici sfaccettature e ne mostra sempre una diversa in base a chi ha innanzi. Ripensa allora alla sera in cui l’aveva conosciuta: aveva avuto fin da subito l’opportunità di rimanere da solo con lei. Cosa sarebbe successo se invece l’avesse frequentata per lungo tempo in compagnia di altre persone? Si sarebbe ugualmente innamorato di lei? Tutto ciò diventa per Jean-Marc un tormento: chi è Chantal? E se non è quella che ha sempre immaginato, chi è colei che ama? E, di riflesso, chi è lui?
Jean-Marc si trasforma allora in novello Cyrano de Bergerac nel confessare la propria passione in anonimo, assumendo di volta in volta le sembianze di uno sconosciuto a caso. Il gioco della perdita di identità è quindi compiuto e tutto il racconto si svolge nel tentativo di ristabilire i ruoli smarriti.